domenica 1 aprile 2012

Frammenti di "Misteri": Il triduo pasquale secondo l'orto degli ulivi"


Vasilij Grigor'evič Perov (1833–1882)

IL TRIDUO PASQUALE
SECONDO L’ORTO DEGLI ULIVI

Anche in quel tempo era primavera.
Primavera acerba ma già in fiore,
con siepi, giardini ed orti, a far corona
alla Festa di Pasqua ormai vicina.

Dell’enigma di quella notte, nell’oscurità dell’orto,
nulla colsero gli ulivi.
Il lamento e l’angoscia dell’abbandonato,
e il borbottar di uomini nel sonno,
e il calpestio nervoso di gente concitata,
non disturbarono il riposo dei fiori.

Ma quando, a mezzo giorno,
il sole precipitò all’improvviso
e buio orrendo avvolse l’universo
e il tepore meridiano cedette al gelo,
allora ogni albero
e arbusto e foglia e fiore e gemma
sentì su di sé la stretta della morte.
Ma non seppero mai che cos’era successo.

E neppure seppero perché, il terzo giorno,
improvviso calore impregnò la terra...
né quale vita nuova recava con sé
quella sfolgorante aurora.

Ma, a chi è dato, sa,
di riflesso e a mezza luce,
e balbettando confessa,
che la morte non è più l’opposto della vita.
Da quando nel suo vuoto grembo,
un seme altro fu deposto,
nella morte ormai germina la vita.

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